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Le Terramare. Così’ gestivano la crisi nell’età del Bronzo

Le Terramare - villaggio ricostruito
Ricostruzione di capanne terramaricole dal Parco Archeologico e Museo all’aperto della Terramare di Montale ( Modena)”

Le Terramare. Continuiamo la scoperta delle curiositá sull’età del Bronzo europea, e su alcuni insegnamenti che possiamo cogliere da buone pratiche, come il riciclo dei metalli visto la scorsa volta.

Le Terramare

Siamo nella pianura padana centrale, grossomodo nel territorio delle attuali Provincie di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Cremona, Mantova, parte della Provincia di Verona e di Ferrara. Qui, tra la fine del XVII sec. a.C. e gli inizi del XII sec. a.C., fiorì una delle più floride, popolose e durature civiltà dell’etá del Bronzo in Europa: “le Terramare”. Questo nome identifica i villaggi che la costituivano. Gruppi ordinati di numerose capanne su impalcato ligneo. Circoscritti da massicci argini in legno e terrabattuta, che dopo il loro abbandono hanno formato in mezzo alla pianura delle basse montagnole costituite, per via dell’apporto organico dovuto all’antica massiccia occupazione umana, da terra grassa detta appunto in dialetto emiliano “terra marna”, e da lì “Terramare”.

L’organizzazione del territorio

In un’area prima quasi spopolata, tanto che si parla di “colonizzazione” della pianura, si ebbe una vera e propria esplosione di abitati che via via organizzarono il territorio in molti casi attorno ad ogni grosso villaggio. Ovvero attorno ad ogni terramara. Gli archeologi, anche supportati da strumenti di analisi territoriale computerizzata, ipotizzano che in molti casi siano esistite delle vere e proprie formazioni territoriali tribali. Questa civiltá divenne importante centro produttivo per ceramiche e metalli, nonchè capolinea della “via dell’ambra”, che dal mar Baltico portava questa preziosa resina fossile nel Mediterraneo. Una sua caratteristica fu la crescente ricerca di spazi aperti per l’agricoltura.

La pianura padana era occupata da boschi

Le Terramare - Pianura Padana
Un possibile scenario della Pianura Padana nell’età del Bronzo

Ricordiamo che a quel tempo la pianura padana non era la distesa verde e prevalentemente campestre che si vede ora. Era occupata da una discreta quantità di boschi selvaggi, se non addirittura foreste. In questo paesaggio, i “terramaricoli” aprivano costantemente campi per l’agricoltura, che divenne anche sempre più intensiva. A partire dal XIV- XIII sec. a.C. si nota una profonda trasformazione. Se prima si avevano Terramare di uguali dimensioni, in questa fase alcune di queste si ingrandirono molto, rivelandovi un grande accentramento della popolazione. Quasi come un fenomeno di inurbamento.

La gestione della comunità e del territorio

Questo implicò un cambiamento nella gestione delle comunitá e del loro territorio, con necessità di mantenere efficienti i sistemi di irrigazione dei campi (dei quali si hanno pochissime ma significative tracce). Di provvedere al sostentamento di una sempre maggiore popolazione. Di creare sistemi standard per le pesature o la parcellizzazione dei campi. In altre zone interessate dalle Terramare, come nel modenese, si assiste ad un altro modello di gestione dell’aumento demografico. Alcuni villaggi furono abbandonati e rimpiantati, ricercando un equilibrio tra popolazione in aumento e risorse del territorio.

Il punto di crisi

E siamo al punto di crisi, che in greco antico significa “decisione”, la quale può essere buona o cattiva. Popolazione in aumento, fabbisogno alimentare, forse anche inevitabili contrasti sociali in una società che da tribale-comunitaria stava diventando molto più complessa, portarono alla fine del XIII sec. a.C. e nei primi decenni del XII sec. a.C. ad un punto di non ritorno. Il disboscamento, il dissodamento eccessivo dai suoli e un ormai fragile sistema di irrigazione dei campi implicarono una riduzione di risorse. Come gli spazi per la coltivazione, la disponibilitá di legname, un’agricoltura in grado di reggere la domanda crescente di alimenti.

L’incapacità decisionale e culturale chiude l’epoca delle Terramare

Sta di fatto che dagli inizi del XII sec. a.C. le Terramare sparirono. In particolare nella pianura emiliana sembra tornare il quasi totale spopolamento visto prima di loro. Probabilmente l’incapacitá, organizzativa, decisionale e culturale, di fare il salto strutturale verso una societá pre urbana portò al disfacimento della civiltà delle Terramare, disperdendo la popolazione in piccoli insediamenti nelle valli appenniniche dove, in comunitá divenute minuscole, era più facile sfamare una popolazione ormai allo stremo.

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