Il caratteriale attraverso l’ovale: #3 Olo Brown
Olo Brown: il numero 3

Olo Brown è il “pilone destro”, già questo dovrebbe rendere l’idea, ma su quello che fa in campo, lo leggerete meglio nella descrizione del nostro coach Gianluca Veneziano. Vi e ci basti sapere che il nostro Dream Team con Olo, completa 13 titolarità su 15. Ci siamo quasi e poi possiamo cominciare a giocare al FantaRugby. Perché no? Ecco la formazione aggiornata ad oggi:
Il 15:Christian Cullen. Il 14: Patrice Lagisquet. Il 13: Tana Umaga. Il 12: Philippe Sella. L’ 11 Jonah Lomu. Il 10 Stefano Bettarello.Il 9 George Gregan.L’8 Mike Teague. Il 6 Serge Betsen. Il 5 Abdelatif Benazzi. Il 4 Simon Show. Il numero 3 Olo Brown.
La scheda di Olo Brown
Numero: 3
Ruolo: Pilone Destro / Tighthead prop
Giocatore: Olo Brown
Aggettivo: sicuro

Si vede già dal nome, in Italia diciamo pilone destro o sinistro, gli anglosassoni dicono «testa stretta o larga», perché quando le prime linee fatte di tre uomini (pilone-tallonatore-pilone) si incastrano prima dell’introduzione, uno resta con la sua testa tra le due teste degli avversari, ed è appunto il destro, come Olo Brown. Si può provare anche con le dita: incastri 3 contro 3 e vedi che il destro è «tight», stretto.
“Sicuro” perché, sia con l’allenatore Laurie Mains (1992-95) che con John Hart (1996-1998), è sempre sceso in campo in un ruolo durissimo e pieno di concorrenza. Nativo di Apia (Samoa), parte di una prima linea (con Sean Fitzpatrick e Craig Dowd) che perfino la Nuova Zelanda ha faticato a rimpiazzare per valore.
Timido, modesto, educato, a fine carriera (ha smesso per motivi fisici) è diventato avvocato, lo era già da professionista, quando giocava con gli Auckland Blues. Atletico, basta vedere nel video consigliato, anche adatto a giocate raffinate, cosa non così comune per un pilone degli anni ‘90.
Secondo Jason Leonard (che trovi nel mio XV da pilone sinistro, perché il destro di una squadra spinge contro il sinistro dell’altra): “Olo Brown era incredibilmente forte. Tutto quello che voleva era ricacciarti la testa su per la spina dorsale“. Ma lo faceva con tecnica, e una calma tutta sua.
Cosa raccontava giocando
La pulizia, la forza, il dinamismo silenzioso e letale.
YouTube consigliato: La prima meta in maglia All Blacks, contro il Canada, Coppa del Mondo 1995

Rugbista e Telecronista televisivo
