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Da qui all’eternità il libro di Alberto Lori

Da qui all’eternità

Lori. IL LIBRO
Il nuovo libro di Alberto Lori

Quando Alberto Lori – un lungo e interessante curriculum, “voce” nota, giornalista, divulgatore, docente, comunicatore, autore – mi ha chiesto di fare questa introduzione, credevo di trovarmi di fronte a un lavoro sulla medianità e sulla spiritualità, come ce ne sono tanti. Insomma, un déjà-vu. Invece quello che ho letto mi ha affascinato e coinvolto dalla prima all’ultima pagina. Una vera sorpresa. Perché questo, più che un libro sull’aldilà, è un volume sulla Coscienza e sulla (non?) possibilità di conoscenza della realtà, o meglio sull’invisibile, proposto in una chiave nuova, che attinge alla psicologia, alla neurologia, alle esperienze psichiche, ma soprattutto alla fisica quantistica, insomma, alla scienza.

Da sempre l’uomo (o meglio gli individui che pensano con la propria testa e non si accontentano di formule prefabbricate) si è posto l’eterna questione della sopravvivenza:

da dove veniamo, cosa facciamo su questo pianeta, dove andiamo, c’è vita dopo la vita… Risposte tante, dalla scienza e dalle religioni, certezze nessuna. O perlomeno non ci sono prove, ma solo ipotesi. Del resto, come ci ricorda Lori, noi non possiamo conoscere la realtà, che captiamo parzialmente con i nostri cinque sensi e conformiamo a un modello chiuso, obsoleto, che ci è stato inculcato. Inoltre, vediamo solo ciò che conosciamo. Se scendessero delle astronavi sarebbero in pochi a vederle. È successo a Milano, in pieno giorno. Nel cielo limpido che sovrastava piazza della Scala, è apparsa una lentilla bianca, da cui hanno iniziato a uscire tante piccole lentillas (astronavi di plasma), riprese da un operatore. E subito è arrivata la Rai. Ma in piazza della Scala nessuno se ne è accorto, camminavano tutti guardando il cellulare.

Del resto, i nostri occhi (o meglio il nostro cervello), che captano solo sette frequenze e non l’infrarosso e l’ultravioletto, ci restituiscono immagini molto diverse da quelle captate da una mucca, da un gatto o da una mosca.

E quindi è più vero ciò che vedo io o ciò che vede la mia gatta? Ognuno vede una realtà diversa, a seconda dei suoi sensi e dei suoi schemi mentali. E perché meravigliarci? Ormai sappiamo che la materia non esiste, tutto è energia, fatta di elettroni, atomi, bosoni… Insomma, tutto è Maya, come ci dicono i Veda, la realtà è illusoria. Inoltre, grazie al famoso esperimento di Schrödinger, si è constatato che noi siamo co-creatori della realtà, che cambia a seconda del nostro punto di vista.

Negli esperimenti di fisica (ma forse anche di chimica, come sapevano gli alchimisti) l’osservatore cambia il risultato. Ma, come ci ricorda Lori, oggi ci viene proposto un nuovo modello. “Finalmente”, scrive l’autore “noi occidentali, grazie alla nuova scienza nata dalla quantistica, almeno in parte abbiamo capito che c’è la necessità di un cambio di paradigma, un paradigma che veda la coscienza creatrice alla base di ogni ricerca scientifica, che pone l’uomo al centro del processo”.  E ancora: “È ovvio pensare che, se la coscienza è in grado davvero di creare, deve essere universale – quindi, onnipotente, onnipresente, onnisciente. Se voglio osservare la realtà, quella vera, non quella illusoria, ho bisogno di questa coscienza.”

Lori va oltre: se la realtà è illusoria, come posso sapere se esistono altre realtà diverse da quella che sto vivendo?

  In qualche modo la risposta è ancora quella di Socrate: entra in te stesso, esplora i livelli più profondi del tuo essere, cambia i parametri della tua coscienza e avrai la risposta. Tanti ricercatori– e Lori ce ne fornisce un panorama – hanno esplorato il nostro mondo interiore, la coscienza (che è un sinonimo scientifico di anima), la quale oggi è diventata in tutto il mondo una ricerca basilare, la chiave per comprendere la vita, l’intelligenza, la realtà. In questi studi sono compresi anche i viaggi fuori dal corpo (out of the body experiences) e soprattutto la near death experience (esperienza di premorte), in cui la consapevolezza può rimanere vigile anche in persone in coma con l’EEG piatto, sulle quali qui sono riportate alcune importanti testimonianze.

Se la prima parte del libro Lori riporta soprattutto le nuove scoperte della scienza, nella seconda parte diventa più divulgativo:

racconta qualche significativo episodio personale, intervista alcuni medium ma soprattutto studiosi italiani e stranieri che hanno dedicato la loro ricerca alla fisica, alla spiritualità, alle guarigioni impossibili, sempre con un occhio di riguardo alla coscienza, che non è – come si credeva un tempo – un derivato dell’attività cerebrale ma, si potrebbe dire, è un campo di informazioni che sopravvive alla morte clinica. Ciò significa che la morte non esiste. La nostra grande paura di non esistere più, di essere annientati, è data dall’ignoranza, che può essere “curata”, leggendo, studiando, meditando, sperimentando.

Insomma, un libro che regalerei a chi vuole approfondire, comprendere di più l’invisibile e come entrare in contatto con sé stessi, ma soprattutto a chi professa di credere solo nella scienza (credo solo a ciò che vedo), che oggi ha esteso la sua ricerca in settori una volta esplorati solo dalle religioni. Ricordate? Nell’aeroporto di Amsterdam un tempo c’era un cartello che diceva: “Per le leggi dell’aerodinamica il calabrone è troppo pesante per volare. Ma lui non lo sa e vola lo stesso”. Un invito a uscire dai pregiudizi, dall’ignoranza, dagli schemi prefissati, per aprire la mente e diventare esploratori dello Spirito.

recensione di Manuela Pompas

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