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Campania e Basilicata in camper, caravan o in tenda

Photo by JillWellington

Campania e Basilicata fanno parte di un tour, assieme alla Calabria e alla Puglia. Il tutto da svolgersi in camper, caravan o tenda da campeggio. Proprio come da titolo. Il nostro Cristiano, sempre socievole e propenso a suggerire le sue esperienze agli altri appassionati “viaggiatori” come lui, ha scritto tanto e con tanta dovizia di particolari utili. Troppo per un solo articolo e allora abbiamo suddiviso il tutto in 4 tappe e in 4 giorni a partire da oggi e seguenti. Il periodo ferragostano e perfetto per leggere quanto ci e vi ha raccontato.

Partiamo da Campania e Basilicata

Nuovo appuntamento per conoscere 4 regioni del nostro meraviglioso Sud. Sette tappe che si alternano tra montagne, grandi spiagge sabbiose, rocce a picco sul mare, borghi storici e ovviamente tanta, tanta enogastronomia. Ogni tappa è possibile sostare, con il camper o il caravan oppure con la tenda da campeggio. In ogni caso ricordate che se dite “siamo amici di Cristiano” vi aspettano i piatti da lavare in cucina!

Periodo: dal 15 maggio al 30 settembre (alcune tappe tutto l’anno) Adatto a tutta la famiglia

Cosa portare: dal costume da bagno ad un paio di scarpe da trekking, passando dalla bici sino allo scooter.

Tappa 1: Certosa di Padula e Parco Nazionale del Cilento

La prima tappa di questo tour inizia dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Monti Alburni. Si tratta di un territorio ricco di storia e che ospita la montagna più alta della Campania: il Monte Cervati. Preparate le scarpe comode, la notte una copertina e soprattutto iniziate con la dispensa vuota.

Dove sostare tutto l’anno? 

Vi suggerisco l‘Agriturismo Tre Santi ubicato a 3 km dall’uscita di Buonabitacolo, Autostrada Salerno – Reggio Calabria. Aperto tutto l’anno, agriturismo dispone di piazzole per camper, caravan e tende con allaccio elettrico e di quattro stanze matrimoniali. Per tutti gli ospiti c’è il ristorante con prodotti tutti a km0 e di produzione propria. Verdure sott’olio, frutta, marmellate, olio e vino, sono solo alcuni dei prodotti che si possono acquistare.

Cosa fare in due giorni?

Visitare la Certosa di Padula, con la speciale guida di Giuseppe Verga.

Campania: Certosa
Campania: Certosa di Padula XVI – 1723) ( Flikr lic 2.0 gen)

Due giorni nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Monti Alburni

Campania: Cilento
Campania: Photo by Irene Grassi Cilento ( lic.CC BY-SA 2.0)

Primo luogo da visitare è il Monte Cervati con escursione al Santuario della Madonna delle Nevi a 1980 metri di altezza. Vi suggerisco di contattare la Proloco di Sanza e chiedere del Sig. Giuseppe. Merita una giornata in quota per ammirare il golfo di Policastro e Maratea, a 2000 metri di altitudine. Se quest’escursione la fate di inverno, lo shock è forte: da un lato la neve, dall’altro il mare. Proseguite con le Grotte di Pertosa e Auletta: ideali per cercare un po’ di fresco sono le unisce grotte in Italia che si possono percorrere per un tratto con una barca.

La sosta costa 5 euro e avete a disposizione anche l’acqua. Potete sostare sino al mattino anche davanti all’ingresso delle Grotte, poi spostarvi nel parcheggio dedicato ai camper. Successivamente una sosta alle Gole del Calore: a differenza di quello che potete pensare, non è un luogo dove si patisce il caldo, anzi l’acqua dove farete il bagno è tra i 12 e 14 gradi in pieno agosto. Semplicemente il Calore è il fiume che scorre in mezzo a gole della montagna. Un paesaggio da ammirare sia in canoa (4 euro) sia a piedi.

Notte in camper

Qui trascorrete la notte con il camper, caravan o tenda e sostate ad un costo di 5 euro a notte in riva al fiume, dalla sig.ra Anna e avete pure il caffè offerto con il parcheggio. Ah, non dimenticatevi di mangiare nel ristorante accanto alla sosta, il particolare Felitto. Il giorno successivo dopo aver fatto il bagno nelle cascate delle Gole del Calore, girate la chiave del camper o dell’auto e proseguite raggiungendo i Capelli di Venere: la leggenda narra che un contadino si fosse innamorato di una venere e che per conservare qualcosa del suo amore, tagliò i capelli e nacque questo meraviglioso luogo.

Potete sostare gratuitamente con il camper, l’ingresso nell’Oasi è di 3 euro e avete a disposizione i servizi igienici, le panche per mangiare e l’acquaNon è possibile fare il bagno sotto le cascate per non rovinare la “casa” del Gambero di fiume. Infine l’ultimo luogo da visitare è l’Inghiottitoio di Vallivona. Quest’ultimo luogo è molto ripeto molto particolare. Innanzi tutto siete in sosta libera all’interno del monte più alto della Campania (il Monte Cervati), ma ciò che vi suggerisco e di godervi tutta la giornata a piedi. Con il camper fermatevi quando la strada diventa bianca, oltre rischiate seriamente si compromettere o rovinare il camper!

Dalla strada provinciale 18 seguite l’indicazione Santuario Madonna delle Nevi e proseguite sino a quando la strada non diventa bianca. Trovate un luogo nel “bosco” lungo il bordo della strada dove sostare con il camper e poi indossate un paio di scarpe comode o in sella ad una bici con pedalata assistita. Seguendo le indicazioni arriverete a queste coordinate e avrete non meno di un’ora di cammino, ma lo scenario e la sorpresa del luogo sapranno ripagarvi ampiamente. 

Cosa mettere in dispensa?

Innanzi tutto fate incetta delle marmellate (gelso, albicocche, pesche, cachi e mela annurca campana che può pregiarsi del marchio IGP) e prodotti (olio e vino) all’Agriturismo Tre Santi e poi una sosta a Sanza per acquistare la papecchia, o pupaccelle nel dialetto locale, che è un tipico peperoncino campano che trova, anche nella provincia salernitana, terreno fertile per la sua coltivazione. È un peperoncino, classificato come TOPEPO, ha frutti tondi rossi o verdi, una polpa dolce e spessa e viene conservato sottaceto. E ancora, il broccolo del vallo di Diano e i caratteristici bocconcini alla panna. Sono una preparazione casearia che consiste in piccoli pezzi di mozzarella di bufala campana DOP ricoperti di panna ricavata da latte di bufala o di vacca.

Dove pranzare?

Non potete lasciare questa tappa, senza aver pranzato da Zia Addolorata! Si trova a Torre Orsaia ed è molto più di un’esperienza enogastronomica, è un assaporare la tradizione e storia in un’osteria dove il tempo si è fermato alle foto in bianco e nero di famiglia. Addolorata sta qui da sempre, da quando sua mamma apriva le porte di casa e cucinava per operai e viaggiatori.  È lei Addolorata che impasta ravioli, cavatelli e scauratielli, prepara il sugo con le polpette, compra carni di pollo e salsiccia dal macellaio di fiducia e ti accoglie come uno di famiglia, raccontando aneddoti della sua vita. 

Tutto questo, ogni volta che sorge il sole da ben 80 anni. Vi starete domandando il menù? Intanto non si avanza nulla nel piatto (ma non eravate venuti per mangiare??!) il menù non esiste, perché qui si mangiano, da sempre, le stesse cose: zero antipasti, si passa subito a lagane e ceci e per seguire i cavatelli e i ravioli di ricotta con una pioggia di cacio ricotta. Per secondo, un assaggio di polpette, un po’ di pollo in umido e una montagna di patate fresche fritte (fatele condite con il sugo al pomodoro e il cacio ricotta a pioggia!).

Tappa 2: Certosa di Padula (SA), Maratea (PT) 60 km

Siamo in Basilicata nella sponda che si affaccia sul Tirreno. Maratea è un insieme di 14 frazioni, incastonate sulla costa, con decine di piccole calette alcune raggiungibili solo via mare. Due giorni per tuffarsi nelle acque blu e per trascorrere anche una giornata in barca.

Dove sostare

Da maggio a settembre, il Camping Village Maratea è la base ideale per visitare Maratea e il territorio.

Cosa fare due giorni a Maratea

1.     Escursioni in barca: dal campeggio potete visitare le Isole Eolie in barca, oppure curiosare tra le numerose calette del golfo di Maratea in kayak o ancora sorvolarlo in tandem in parapendio. Se invece volete godervi una giornata di tranquillità c’è la grande spiaggia di piccoli sassi e sabbia a 30 metri dal campeggio.  

2.     Escursione al Cristo. La statua del Redentore o Cristo Redentore è alta 21 metri e seconda solo al Cristo di Corcovado a Rio de Janeiro. Posta sulla cima del monte San Biagio, sovrastante Maratea, fu realizzata nel 1965, con un particolare impasto di cemento misto a scaglie di marmo di Seravezza dall’artista fiorentino Bruno Innocenti. Merita una visita, e di ammirare la splendida vista che vi circonderà.

Campania: Cristo di Maratea
Basilicata: Cristo di Maratea by g ennea (Lic CC BY_SA2.0) 

Dove pranzare? 

Oltre al ristorante all’interno del campeggio dove si possono anche prenotare piatti di asporto per pranzo, vi suggerisco una cena a base di pesce al ristorante  ” da Cesare” a Cersuta e poi l’ottimo gelato “da Emilio” al porto.

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