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Il caratteriale attraverso l’ovale: #10 Stefano Bettarello

Stefano Bettarello: numero 10

Nel gioco del calcio il numero 10 è il regista. Nel rugby, nella fase di attacco il primo ricevitore è sostanzialmente il regista. Stefano Bettarello è definito mediano di apertura, e sempre lì alla fine finiamo più o meno, come definizione. Sta di fatto che la squadra che il nostro Mister Gianluca Veneziano sta componendo di settimana in settimana, potrebbe competere contestualizzata a oggi, ad altissimo livello. Per chi avesse poca memoria o non avesse ancora letto i magnifici 5 che precedono Bettarello, eccoli: il 15:Christian Cullen. Il 14: Patrice Lagisquet. Il 13: Tana Umaga. Il 12: Philippe Sella. L’ 11 Jonah Lomu.

La scheda di Stefano Bettarello

Ruolo: Mediano di apertura / Half Back

Giocatore: Stefano Bettarello

Aggettivo: Chirurgico

Stefano Bettarello: Stefano Bettarello in scena
Stefano Bettarello (a dx) in una scena di SPORT CRIME 55 presenze in nazionale, recordman di punti, è stato il primo italiano invitato dai prestigiosi Barbarians.

Per me “Betta” sta davanti a Jonny Wilkinson e Daniel Carter, perché quando ero piccolo Wilkinson e Carter non c’erano, ma si sentiva parlare del primo italiano convocato dai Barbarians, cioè la grande squadra internazionale a invita che riassume il meglio del rugby partendo dal lato umano.

E trascinava l’Italia e il Rovigo, anzi, l’allora Sanson Rovigo.

Tutti immaginavano un mostro di muscoli, invece Stefano era ed è piccolo e magro, chissà quante migliaia di giocatori italiani sono andati al campo dopo aver capito dai quotidiani e dalla televisione che il più grande campione tricolore aveva un fisico normale.

Nella mia scelta ha influito il giocare nello stesso ruolo, e anche l’avere conosciuto Stefano in due riprese molto diverse tra loro negli anni seguenti. Il passaggio molto discusso da Rovigo al Benetton, e poi al Casale dove giocava quel Luca Tramontin che ancora non conoscevo. Ultimi anni di carriera, dato per finito, “Betta” è riuscito a trascinare anche il Casale in una Serie A molto difficile. Me ne ha parlato diffusamente Luca, che lo stima come una delle sue rockstar.

Poi abbiamo lavorato insieme a Sportitalia e in SPORT CRIME, sono contento di conoscerlo, è anche un grande essere umano. Ha tenuto il record di punti realizzati e di calci piazzati per anni e anni. Quando dalla montagnola di sabbia si è passati al supporto di plastica ancora ci sono voluti anni per sorpassarlo. Immagina per un giovane piazzatore come me che effetto.

Cosa raccontava giocando

Che il rugby è «fisicamente per tutti» e che si compensa con cervello e sensibilità. E quando segnava andava dai manovali (tipo Luca) e diceva «guarda che questo calcio viene anche dalla tua spinta in mischia, o dalla tua pulizia in ruck».

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